ACCERTAMENTI IMU - QUANDO E' NECESSARIA UNA CLASS ACTION
Sempre con più frequenza, e sempre da più Amministrazioni, si palesa la necessità, ingiustificata da parte dello scrivente, di appaltare il servizio di accertamento a Società esterne (direttamente connesse o non direttamente connesse all'Organizzazione Comunale).
Non ci sarebbe nulla di male se tali realtà, anche nelle Amministrazioni che hanno palesi problemi di Cassa, non portassero all'emissione di accertamenti che vengono poi spediti, con regolarità chirurgica, gli ultimi giorni del quinto anno (concetto avallato da nuerose sentenze) per poi essere recapitati i primi giorni del sesto.
In sostanza, per fare un esempio prettamente numerico, i primi giorni del 2024 giungeranno accertamenti IMU per l'anno 2018 spediti gli ultimi giorni del 2023 e tutto questo sarà regolare.
Quello che onestamente appare invece di dubbia interpretazione è su chi debba ricadere l'onere per il lavoro svolto quando tali accertamenti, per la maggior parte dei casi elaborati con procedimenti automatici e senza tener conto di documenti presentati e di accertamenti già trattati in precedenza, risultino totalmente errati.
A parere dello scrivente, che ha rilevato su 52 Comuni trattati tale procedura applicata solo su 3 (in quanto gli altri gestiscono generalmente, con maggior solerzia e precisione, tali procedure internamente) le spese dovrebbero essere prima, dal professionista, addebitate al cliente che poi si potrebbe rivalere sull'Amministrazione.
In sostanza, nonostante la notifica negli ultimi giorni del 5 anno sia normativamente corretta (meno, professionalmente, per Comuni che necessitano di fare Cassa), lo appare meno il rovesciare il costo del controllo esclusivamente sul cittadino emettendo in maniera automatica accertamenti che per oltre il 90% risultano errati e infondati.
Il cittadino quindi, a sue spese, dovrà pagare un professionista che a mezzo di un onorario orario (perché non si può pretendere che un professionista lavori gratuitamente) presenterà regolare pratica per l'annullamento di un accertamento che non avrebbe dovuto essere emesso: ed ecco che si genera il paradosso che riversa i costi Amministrativi sul contribuente.
Lo Studio Pratici pertanto, nel caso in cui almeno 30 contribuenti per il medesimo Comune decidano di procedere con una richiesta danni, procederà a mezzo delle collaborazioni in essere a gestire la pratica riversando gli oneri professionali, previo regolare richiesta danni, sull'Amministrazione che he emesso avvisi di accertamento inesistenti.
Lo studio si occuperà solo della gestione pratica e non dell'organizzazione dei contribuenti che dovranno presentarsi già in numero sufficiente perché la medesima venga evasa.
Sotto un esempio di comunicazione, i cui dati sensibili sono stati cancellati, inviata a una delle 3 Amminstrazioni (su 52 trattate) che adotta tale sistema.
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